Introduzione all'EUCD
La direttiva
europea 2001/29/CE (meglio nota come EUCD, European Union
Copyright Directive) nasce con lo scopo di aggiornare ed
uniformare le leggi europee sul diritto d'autore, adeguandole ai
trattati della World Intellectual
Property Organization del 1996.
L'EUCD introduce una serie di novità legali dirette non
tanto alla tutela dei reali autori, quanto alla tutela
dei colossi dell'editoria e del software proprietario. Vengono
previsti nuovi privilegi legali per i detentori dei diritti
sulle opere, senza tenere conto degli abusi che essi possono
provocare e della mancanza di analoghi diritti per gli utenti.
La direttiva arriva al punto di rendere potenzialmente illecite
una serie di attività oggi perfettamente utili e legali
(come le ricerche sulla crittografia), col pretesto che esse
possano in qualche modo mettere in pericolo i nuovi privilegi
offerti ai colossi dell'editoria.
Le conseguenze dell'EUCD vengono inoltre aggravate da un'altra
direttiva correlata, la 2000/31/CE
sul commercio elettronico, che fornisce alle grosse aziende
enormi possibilità di censura del materiale pubblicato su
Internet.
Le norme introdotte dalla direttiva
Le conseguenze per gli utenti
- Nessuna garanzia di poter utilizzare in modo ragionevole
le opere in formato digitale
- Il riconoscimento legale delle "misure tecnologiche" di
protezione sancisce, di fatto, l'introduzione di un
nuovo privilegio per i detentori dei diritti sulle opere: la
possibilità di poter influire sull'utilizzo
delle opere stesse. Infatti le
"misure tecnologiche" dichiarate intoccabili dall'EUCD
potrebbero imporre restrizioni estremamente severe per gli
utenti, ed esse non potrebbero essere aggirate per
alcun motivo. Si pensi ai film in DVD che possono
essere guardati solamente in certi Paesi, agli e-book che non
possono essere stampati, o ai cosiddetti "CD anti-copia" che
non possono essere ascoltati su computer: queste vere e
proprie truffe ai danni degli utenti verrebbero protette dalla
legge, e rese inaggirabili;
- Rischi per la possibilitą di scegliere quale software
utilizzare per gestire i propri dati
- La creazione di software interoperante richiede il
superamento delle misure tecnologiche che proteggono i formati
dati. Questa procedura è indispensabile per creare,
per esempio, programmi che leggano i DVD, o altri documenti
(anche di propria creazione) criptati, protetti da password o
comunque memorizzati con alterazioni (anche molto semplici)
che ne impediscano una lettura diretta. L'aggiramento delle
misure tecnologiche, tuttavia, è vietato dall'EUCD ---
e quindi la
direttiva di fatto riserva ad una sola azienda la
possibilità di creare applicazioni che gestiscano un
formato dati da essa creato. Gli utenti potrebbero
perdere qualunque possibilità di scelta;
- Nessuna possibilitą di cedere o rivendere i materiali
digitali ottenuti attraverso Internet
- Questo rende
impossibile la nascita di un mercato degli e-book o del
software "usati", che porti ad una riduzione dei
prezzi come avvenuto nel mercato del libro
tradizionale. Inoltre, ogni
documento diffuso via Internet potrebbe essere censurato in
qualunque momento dalla sua fonte (l'autore o
l'editore), e nessuna delle persone che ne abbia ottenuto
legalmente una copia avrebbe il diritto di renderla nota in
alcun modo. Questo pone dei gravi rischi
alla futura possibilità di accesso a materiale di
rilevanza storica e documentaristica;
- Nessuna possibilitą di sapere se i programmi utilizzati
sono sicuri
- Le informazioni sulle falle e difetti (bug) del software
potrebbero agevolare l'aggiramento di "misure tecnologiche"
difettose. Tali informazioni potrebbero essere quindi
censurate, e gli
utenti potrebbero essere tenuti all'oscuro dei problemi dei
programmi utilizzati --- con grande vantaggio di varie
aziende produttrici di software proprietario, non più
costrette a correggere i problemi dei propri prodotti.
- Gravi pericoli per la libertà di espressione su
Internet
- Qualunque informazione in grado di agevolare l'elusione di
misure tecnologiche potrebbe essere dichiarata illegale, con
gravi conseguenze sulla libertà di espressione e di
stampa. Inoltre, le informazioni e i programmi resi
illegali dall'EUCD potrebbero
essere rimossi da Internet in modo estremamente
rapido, con atti di censura che non richiedono
l'intervento di un tribunale. Infatti, a causa della
già citata direttiva sul commercio elettonico, ogni
ISP (Internet Service Provider) che ospita le pagine Web
degli utenti verrebbe di fatto costretto a soddisfare le
richieste di oscuramento (più o meno motivate)
provenienti dalle grosse aziende. Agli utenti verrebbero
lasciate ben poche garanzie e possibilità di sfuggire
alla censura.
Le minacce per gli sviluppatori di software libero (e non)
Come già accennato, agli sviluppatori viene proibita
la creazione di software in grado di interoperare con altri programmi
e sistemi operativi proprietari: per produrre software
interoperante, infatti, è necessario studiare il comportamento
del software originario, aggirando le misure tecnologiche che rendono
difficoltosa la lettura dei formati di scambio dei dati. Ma l'EUCD
rende illegale questa pratica di aggiramento --- e quindi una azienda
che subisca la concorrenza di un nuovo programma in grado di gestire
gli stessi dati potrebbe denunciarne il creatore per il reato di
"elusione di misure tecnologiche". Uno sviluppatore che superi una
misura tecnologica per garantire l'interoperabilità potrebbe
essere incarcerato, anche se egli non avesse mai compiuto
alcuna violazione del diritto d'autore. Inoltre, i
programmi (liberi e non) ritenuti scomodi da qualche azienda
potrebbero essere rimossi da Internet con una semplice telefonata
intimidatoria all'ISP che ne ospita il sito, magari con
l'accusa di essere degli strumenti in grado di agevolare l'elusione
di misure tecnologiche. Tutto questo porta direttamente al
monopolio legale sui formati dei dati.
Le minacce per i ricercatori e gli appassionati di crittografia e
sicurezza informatica
Gli studi su crittografia e sicurezza sono basati essenzialmente
sull'analisi della robustezza del software e degli algoritmi; questa
analisi viene effettuata eseguendo dei tentativi di aggiramento delle
misure tecnologiche di protezione. Purtroppo, tale pratica è
vietata dall'EUCD --- ed anche la comunicazione dei dati su questi
studi č dichiarata illegale, e censurabile con estrema
facilità. Chiunque aggiri delle misure tecnologiche, o
diffonda informazioni su questo argomento, potrebbe essere arrestato,
pur senza aver
mai compiuto violazioni del diritto d'autore.
Tali limitazioni rappresentano un evidente ostacolo
alla libertà di ricerca, e frenano inevitabilmente i
progressi nel campo della crittografia e della sicurezza
informatica: fino ad oggi, queste attività sono state
svolte alla luce del sole, ed hanno portato enormi benefici per il
miglioramento del software disponibile; ma, a causa dei divieti
previsti dall'EUCD, le
ricerche su crittografia e sicurezza diventerebbero sostanzialmente
illegali, e per questo verrebbero trattate solo
"sotterraneamente", per scopi tutt'altro che leciti (gli stessi che
l'EUCD cerca di contrastare).
Uno scenario remoto?
Purtroppo no: le norme previste dall'EUCD sono le stesse contenute
in un'altra legge già in applicazione, ed assai più
famosa: lo statunitense DMCA
(Digital Millennium Copyright Act), che ha già causato
gravi danni alle libertà di utenti, ricercatori, sviluppatori
di software libero d'oltreoceano. La legge statunitense è
tutt'ora utilizzata da alcune grosse aziende (tra cui Lexmark, Adobe, Agfa, Sony, Blizzard Entertaninment) e
addirittura da un movimento religioso (Scientology) come strumento per
censurare motori di ricerca, siti Internet, forum di discussione e
programmi liberi ritenuti "scomodi"; le norme del DMCA sono state
inoltre usate per arrestare o intimorire ricercatori e programmatori
(si pensi al famoso caso
Sklyarov). Questa legge dimostra come i rischi finora
elencati possano diventare improvvisamente realtà --- ed
occorre aggiungere che, per alcuni aspetti, l'EUCD
è addirittura più severo e pericoloso del
DMCA.
E l'Italia?
Per l'Italia il pericolo appare assai concreto e vicino: infatti
è stata resa nota la bozza
di un decreto legislativo per il recepimento dell'EUCD.
Essendo nato da una delega ottenuta dal Governo, il decreto
finale potrebbe essere approvato senza alcuna discussione
in Parlamento.
Negli ultimi mesi, questa bozza ha destato notevole interesse per un
suo aspetto in particolare: gli aumenti di prezzo previsti per i
supporti di memorizzazione come CD-R e CD-RW, causati da un incremento
delle tasse destinate alla SIAE. La
rivista AFDigitale ha
addirittura indetto una
petizione on-line per l'annullamento dei rincari.
Tuttavia, per quanto estremamente discutibile, la questione rincari
appare paradossalmente il problema meno grave della bozza di decreto
legislativo. Tale decreto, infatti, comprende sopprattutto le
pericolose innovazioni previste dall'EUCD:
Una rassegna dei problemi del decreto legislativo italiano è
disponibile in questo
documento. Vengono anche illustrate le modifiche necessare a
rendere il decreto meno pericoloso.
Pagina modificata il 13 gennaio 2003
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