Ordine del Giorno al Comune di Milano
Presentato dai consiglieri Maurizio Baruffi (Verdi) e Adriano Ciccioni
(Italia dei valori).
Premesso che
viene definito come Software Libero del software (sistemi operativi,
applicativi generici, elaboratori di testo, gestori di database,
navigatori internet e applicativi più specialistici) il cui uso non sia
soggetto a limitazione, tranne quella di imporre limitazioni future sui
prodotti da esso derivati (con la cosiddetta licenza GPL: General Public
Licence) e il cui codice sorgente sia noto e liberamente disponibile;
si riscontra un forte sbilanciamento da parte della Pubblica
Amministrazione verso l'impiego pressochè esclusivo di prodotti software
di una sola azienda sia per quel che riguarda i Sistemi Operativi che per
le applicazioni cosiddette da ufficio (word processor, data-base,
presentazioni ecc.) e che tale situazione ha instaurato un sostanziale
monopolio sui prodotti software;
considerato il delicatissimo aspetto della sicurezza informatica, si fa
presente come l'impiego di prodotti proprietari di aziende che non
rilasciano il codice con cui sono stati prodotti i programmi rende di
fatto impossibile anche a esperti sapere esattamente cosa quel programma
fa o può fare o potrebbero fare future versioni. È noto che alcuni
programmi proprietari sono potenzialmente in grado di inviare via internet
notizie provenienti dal computer su cui sono installati a computer remoti,
anche all'insaputa dell'acquirente, mentre la maggior parte dei software
proprietari, mantenendo segreto il codice sorgente, rendono inattuabile o
comunque molto complessa la verifica se tale possibilità sia o meno
presente nei software installati. Questo aspetto sconsiglierebbe quanto
meno l'impiego di software proprietari (senza codice sorgente
controllabile) su personal computers su cui siano depositati dati
riservati e/o di valore. Il rischio sopra esposto ha convinto alcuni paesi
tra cui la Francia (ad esempio il Ministero della Cultura, dell'Educazione
e del Tesoro), gli USA (compresi agenzie governative come CIA, FBI e
NASA), il governo centrale Messicano e la Cina a dotare la propria
Amministrazione pubblica prevalentemente e preferibilmente di software a
codice aperto (open source);
considerato che dei pacchetti software sopra indicati vengono messe sul
mercato di continuo nuove versioni, all'atto pratico diverse dalle
precedenti solo per pochi dettagli o poche marginali funzioni, e che, come
ogni utilizzatore di strumenti informatici ha avuto modo di osservare,
spesso non esiste compatibilità fra due versioni di uno stesso prodotto,
derivando così che se un qualunque ufficio della Pubblica Amministrazione
che ha acquistato i prodotti Microsoft Office, poniamo, della serie 2000
trasmette per posta elettronica o tramite floppy disk un documento
elaborato con questa versione ad un altro ufficio che utilizza ancora i
prodotti Office della serie precedente, quest'ultimo non sarà in grado di
leggerlo. Si tratta, in pratica, per quanto variamente mascherata con
licenze multiple, sconti e piani di upgrade, di una costrizione piuttosto
discutibile, ad acquistare sempre il prodotto più recente;
ritenuto che requisiti essenziali per i dati della Pubblica
Amministrazione siano
- la sicurezza dei dati trattati e conservati;
-
comunicabilità dei dati: cioè ogni documento messo a disposizione del
pubblico dovrebbe essere in un formato leggibile dai principali
programmi di videoscrittura e non solo da uno o pochi;
-
Stabilità del formato: cioè al fine di garantire la permanenza nel
tempo della documentazione prodotta dall'amministrazione, evitando di
dover ricominciare da zero in caso di cambiamento di hardware o
software quindi la continuità del lavoro di essa, ogni documento deve
essere in un formato ritenuto stabile nel tempo, che non subisce
evoluzioni con l'evoluzione del software che lo elabora;
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Stabilità del formato: cioè al fine di garantire la permanenza nel
tempo della documentazione prodotta dall'amministrazione, evitando di
dover ricominciare da zero in caso di cambiamento di hardware o
software quindi la continuità del lavoro di essa, ogni documento deve
essere in un formato ritenuto stabile nel tempo, che non subisce
evoluzioni con l'evoluzione del software che lo elabora;
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osservato che l'acquisto delle nuove versioni del software Microsoft
rappresenta una spesa ingente del totale della spesa informatica, con
costi che si avvicinano a quelli sostenuti per l'acquisto dell'hardware
dei modelli più recenti di personal computers;
visto che tali stanziamenti di spesa potrebbero essere meglio investiti
per potenziare il servizio di rete pubblica, ad oggi di potenzialità
insufficiente o per la promozione di una maggiore alfabetizzazione
informatica del personale e dei cittadini;
analizzato che la tendenza considerata più conveniente, anche
nell'ambito della cosiddetta "nuova economia", è quella di spostare gli
investimenti sui servizi come assistenza, corsi, formazione in genere e
installazione, investendo più sugli uomini: continuare a proporre
investimenti solo sul software e pochissimo sui servizi è anacronistico
e probabilmente fuori mercato;
evidenziato che contestualmente alla soggezione della Pubblica
Amministrazione ai prodotti Microsoft si registra il cronico e
incomprensibile disinteresse per il mondo del software libero, in
particolare per sistemi operativi ormai molto validi (come Linux) e
altri prodotti da ufficio funzionanti anche sotto Windows e dalle
caratteristiche in buona parte sovrapponibli a quelle dei prodotti
Microsoft e che possono essere acquisiti anche gratuitamente;
osservato anche che la frequente presentazione da parte di siti pubblici
di documenti in formato "Microsoft word" (quasi che questo fosse l'unico
programma di videoscrittura esistente sul mercato) opera di fatto una
indebita e gratuita promozione di una società commerciale ai danni di
altre;
in considerazione che sono già in atto e che fra breve è prevedibile
siano avviati nuovi corsi di riqualificazione informatica per i
dipendenti comunali;
rilevato che internet e l'impiego di strumenti informatici diverrà
sicuramente quasi un obbligo per ogni abitazione civile (come e più del
televisore) di qui a pochi anni. Non sembra davvero opportuno che in
ogni computer, in ogni casa ci sia soltanto software prodotto da una
sola azienda e il cui codice non è noto a nessuno tranne ai produttori:
questa ipotesi, attualmente estremamente reale, apre scenari
preoccupanti almeno in potenza;
si invita l'Amministrazione Comunale
ad utilizzare parte dei fondi di bilancio destinati ad acquisto di
software per l'Amministrazione per l'acquisto di software libero;
a rendere prioritario per gli uffici del Comune l'acquisto di pacchetti
software per ufficio tenendo conto di: esigenze di sicurezza e quindi
esclusivo impiego di software libero o almeno open source per i
computers destinati ad utilizzare e immagazzinare dati riservati,
protetti dalla legge sulla privacy o comunque di valore per
l'amministrazione e/o per i cittadini;
di valutare anche la componente costo del prodotto/ assistenza fornita
allorché siano state riscontrate in offerta concorrenziale
caratteristiche comparabili di facilità d'uso e rispondenza dei singoli
prodotti alle esigenze degli enti stessi (specie laddove queste si
identifichino, come normalmente accade, nella semplice produzione di
documenti, scambio di posta o in altre elementari funzioni) nonché a
verificare se analoghe caratteristiche sono assicurate da prodotti che
possono essere acquisiti gratuitamente; a considerare nella creazione
dei budget di spesa i vantaggi derivanti da investire più in assistenza
ed installazione e meno nel software in particolare impiegando software
libero;
a promuovere l'impiego di formati di dati standard, aperti e
documentati, in quanto di estrema importanza e flessibilità per
mantenere la piena compatibilità con futuri cambiamenti tecnici e avendo
questo notevole impatto nel caso di realizzazione di programmi ad hoc
per la PA senza nessuna conseguenza sulla facilità d'uso;
ad inserire nel programma dei corsi di riqualificazione informatica per
i dipendenti comunali anche l'impiego del sistema operativo Linux e di
altri prodotti di free software (e quindi open source) e ad indirizzare
i dipendenti all'impiego esclusivo nella spedizione di documenti di
formati di salvataggio/interscambio leggibili da qualsiasi altro
programma di scrittura (ad esempio formato rtf) e non semplicemente
documenti nell'ultima versione disponibile del programma di word
processing di cui dispongono; similmente si dovrebbe agire con gli altri
programmi di ufficio (tabelle, presentazioni, etc.);
ad attivarsi per mettere in atto politiche per diffondere maggiormente
il software libero e open source nelle scuole e presso tutti i
cittadini".
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