Mozione del Comune di Pistoia
Introduzione ed espansione di Software Libero
nella Pubblica Amministrazione
Premesso che viene definito come Software Libero del software
(sistemi operativi, applicativi generici elaboratori di testo, gestori di
data-base, navigatori internet e applicativi specialistici) il cui uso non
sia soggetto a limitazione, tranne quella di imporre limitazioni future
sui prodotti da esso derivati (con la cosiddetta licenza GPL - General
Public Licence) e il cui codice sorgente sia noto e liberamente
disponibile.
Letto l'appello seguito da numerose firme di professionisti
legati al mondo informatico, operatori della pubblica amministrazione e
altri cittadini dal titolo "Soggezione informatica della Stato italiano
alla Microsoft" che mette in evidenza il forte sbilanciamento da parte
della Pubblica Amministrazione verso l'impiego pressoché esclusivo di
prodotti software di una sola azienda sia per quel che riguarda i Sistemi
Operativi che per le applicazioni cosiddette da ufficio (word processor,
data-base, presentazioni, "client" di posta elettronica, etc.): si
consideri che tale situazione ha instaurato un fortissimo monopolio sui
prodotti software.
Considerato il delicatissimo aspetto, trattando la presente
mozione di Enti Pubblici, della sicurezza informatica, si fa presente come
l'impiego di prodotti proprietari di aziende che non rilasciano il codice
con cui sono stati prodotti i programmi rende di fatto impossibile anche
ad esperti sapere esattamente cosa quel programma fa o può fare o
potrebbero fare future versione. E' noto che alcuni programmi proprietari
sono potenzialmente in grado di inviare via internet notizie provenienti
dal computer su cui sono installati a computer remoti, anche all'insaputa
dell'utente/acquirente, e per la maggior parte dei software proprietari,
essendo segreto il codice sorgente, è inattuabile o comunque molto
complesso verificare se tale possibilità sia o meno presente nei software
installati. Questo aspetto sconsiglierebbe quanto meno l'impiego di
software proprietari (senza codice sorgente controllabile) su personal
computer su cui siano depositati dati riservati e/o di valore. Il rischio
sopra esposto ha convinto vari paesi fra cui la Francia (ad esempio il
Ministero della Cultura, dell'Educazione e del Tesoro), gli USA (comprese
agenzie governative come CIA, FBI e NASA), il Governo Centrale Messicano e
la Cina a dotare la propria Amministrazione Pubblica prevalentemente e
preferibilmente di software a codice aperto (open source).
Considerato che nello stesso appello di cui sopra si rileva come
dei pacchetti software sopra indicati vengano messe sul mercato di
continuo nuove versioni dei prodotti, all'atto pratico diverse dalle
precedenti solo per pochi dettagli o poche marginali funzioni, e che, come
ogni utilizzatore di strumenti informatici ha avuto modo di osservare,
spesso non esiste compatibilità fra due versioni di uno stesso prodotto,
derivando così che se un qualunque ufficio della Pubblica Amministrazione
che ha acquistato i prodotti Office, ad esempio della serie 2000,
trasmette per posta elettronica o tramite floppy disk un documento
elaborato con questa versione ad un altro ufficio che utilizza ancora i
prodotti Office della serie precedente, quest'ultimo non sarà in grado di
leggerlo. Si tratta, in pratica, per quanto variamente mascherata con
licenze multiple, sconti e piani di upgrade, di una costrizione piuttosto
discutibile ad acquistare sempre il prodotto più recente; aggiornamento
che spesso significa, per l'ufficio acquirente, od un calo di produttività
dovuto ad una maggior lentezza dei prodotti più recenti (e pesanti) od una
maggiore spesa per aggiornare anche l'hardware. Si tratta in pratica di
una costrizione piuttosto discutibile ad acquistare sempre, a caro prezzo,
il prodotto più recente.
Vista l'approvazione da parte del Comune di Lodi, del Comune di
Firenze, della Provincia di Pescara, di mozioni con le quali si chiede
l'introduzione e l'espansione del software libero nella Pubblica
Amministrazione.
Vista la proposta di legge "Norme in materia di pluralismo
informatico, sulla adozione e diffusione del software libero e sulla
portabilità dei documenti informatici nella Pubblica Amministrazione" per
l'adozione del software libero nelle Istituzioni e nella Pubblica
Amministrazione.
Ritenuto che requisiti essenziali per i dati della Pubblica
Amministrazione siano:
-
la sicurezza dei dati trattati e conservati.
-
la comunicabilità ed accessibilità dei dati -- ad esempio ogni
documento messo a disposizione del pubblico dovrebbe essere in un
formato leggibile dai principali programmi di videoscrittura e non
solo da uno o pochi.
-
la stabilità del formato -- cioè al fine di garantire la permanenza
nel tempo della documentazione prodotta dall'amministrazione, evitando
di dover ricominciare da zero in caso di cambiamento di hardware o
software quindi la continuità del lavoro di essa, ogni documento deve
essere in un formato reputato stabile nel tempo, che non subisce
evoluzioni con l'evoluzione del software che lo elabora.
Osservato che l'acquisto delle nuove versioni del software Microsoft
rappresenta una spesa ingente del totale della spesa informatica, con
costi che si avvicinano a quelli sostenuti per l'acquisto dell'hardware
dei modelli più recenti di personal computer.
Considerato che tali stanziamenti di spesa potrebbero essere
meglio investiti per potenziare i servizi pubblici in rete o per la
promozione di una maggiore alfabetizzazione informatica dei cittadini.
Analizzato che la tendenza considerata più conveniente è quella di
spostare gli investimenti sui servizi come assistenza, corsi, formazione
in genere e installazione, investendo più sugli uomini: continuare a
proporre investimenti solo sul software e poco sui servizi è anacronistico
e probabilmente fuori mercato.
Considerato che con l'impiego di software libero non ci saranno
più rischi di forti multe (con possibili complicazioni addirittura penali)
per eventuali copie di sistema operativo trovate senza licenza, magari per
smarrimento o installate per errore.
Evidenziato che contestualmente alla soggezione della Pubblica
Amministrazione ai prodotti Microsoft si registra il cronico e
incomprensibile disinteresse per il mondo del software libero, in
particolare per sistemi operativi ormai molto validi (come Linux) e altri
prodotti da ufficio funzionanti anche sotto windows e dalle
caratteristiche in buona parte sovrapponibili a quelli dei prodotti
Microsoft e che possono essere acquisti anche gratuitamente.
Constatato che tra le azione del progetto e.government
fanno parte anche quelle mirate:
-
a favorire le misure volte ad aumentare la sicurezza delle reti
informatiche e dei dati trasmessi.
-
alla gestione elettronica delle pratiche burocratiche trattate dagli
uffici amministrativi.
-
a sviluppare le competenze informatiche e tecnologiche del personale
dipendente delle Pubbliche Amministrazioni.
Rilevato che l'impiego di internet e di strumenti informatici diverrà
indispensabile per ogni abitazione civile (come e più del televisore) di
qui a pochi anni. Non sembra davvero opportuno che in ogni computer, in
ogni casa, ci sia soltanto software prodotto da una sola azienda e il cui
codice non sia noto a nessuno tranne che ai produttori: questa ipotesi,
attualmente estremamente reale, apre scenari preoccupanti almeno in
potenza.
SI INVITA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Nell'ambito del mantenimento di un livello ottimale di efficienza e
funzionalità dei prodotti software per gli uffici comunali, ad avviare uno
studio di fattibilità e pianificazione sull'introduzione progressiva di
software libero nel Comune di Pistoia, in modo da utilizzare
preferibilmente software libero, e ad invitare anche gli altri Enti
Pubblici a fare altrettanto, e comunque ad acquistare ed utilizzare
pacchetti software per ufficio tenendo conto di:
-
esigenze di sicurezza e quindi impiego di software libero o almeno
open source per i computer destinati ad utilizzare e immagazzinare
dati riservati, protetti dalla legge sulla privacy o comunque di
valore per l'amministrazione e/o per i cittadini.
-
valutare anche la componente costo del prodotto/assistenza fornita
allorché siano state riscontrate in offerta concorrenziale
caratteristiche comparabili di facilità d'uso e rispondenza dei
singoli prodotti alle esigenze degli enti stessi (specie laddove
queste si identifichino, come normalmente accade, nella semplice
produzione di documenti, scambio di posta o in altre elementari
funzioni) nonché a verificare se analoghe caratteristiche sono
assicurate da prodotti che possono essere acquisiti gratuitamente.
A considerare nella creazione di budget di spesa i vantaggi derivanti da
investire più in assistenza ed installazione e meno nei costi di licenza
del software in particolare impiegando software libero.
A promuovere l'impiego di formati di dati standard, aperti e documentati,
poiché di estrema importanza e flessibilità per mantenere la piena
compatibilità con futuri cambiamenti tecnici e avendo questo notevole
impatto nel caso di realizzazione di programmi ad hoc per la Pubblica
Amministrazione senza nessuna conseguenza sulla facilità d'uso.
Ad inserire nel programma dei corsi di riqualificazione informatica per
il personale dipendente del Comune di Pistoia anche l'impiego del sistema
operativo Linux e di altri prodotti di software libero (e quindi open
source) e ad indirizzare i dipendenti medesimi all'impiego nella
spedizione di documenti di formati di salvataggio/interscambio leggibili
da qualsiasi altro programma di scrittura (ad esempio formato rtf) e non
semplicemente documenti nell'ultima versione disponibile del programma di
word processing di cui dispongono; similmente si dovrebbe agire con altri
programmi di ufficio (tabelle, presentazioni, etc.)
Ad attivarsi, eventualmente prendendo contatti con cittadini ed
associazioni o gruppi presenti sul territorio comunale, per mettere in
atto politiche per diffondere maggiormente il software libero e open
source nelle scuole ed in generale presso tutti i cittadini.
Pistoia 10/03/2003
Tommaso Braccesi
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