Mozione del Comune di Montemurlo
Mozione sul software libero approvata approvata all'unanimità al Comune di
Montemurlo.
Proponente: Ilaria Maffei (Rifondazione Comunista)
Introduzione del Software Libero nella Pubblica Amministrazione
Premesso che viene definito come Software Libero quel software
(sistemi operativi, elaboratori di testo, gestori di database,
navigatori internet, e in generale programmi di qualunque tipo) per il
quale siano garantite all'utente le libertà di eseguire, copiare,
distribuire, studiare, cambiare e migliorare il software. Più
precisamente, ci si riferisce a quattro tipi di libertà per gli utenti
del software:
- Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo;
- Libertà di studiare come funziona il
programma e adattarlo alle proprie necessità;
- Libertà di ridistribuire copie in modo da
aiutare il prossimo;
- Libertà di migliorare il programma e distribuirne
pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga
beneficio.
Un programma è software libero se l'utente ha tutte queste libertà.
Letto l'appello seguito da numerose firme di professionisti legati
al mondo informatico, operatori della pubblica amministrazione e altri
cittadini dal titolo Soggezione informatica della Stato italiano alla
Microsoft che mette in evidenza il forte sbilanciamento da parte
della Pubblica Amministrazione verso l'impiego pressoché esclusivo di prodotti
software di una sola azienda sia per quel che riguarda i Sistemi Operativi che
per le applicazioni cosiddette da ufficio (word processor, data-base,
presentazioni, "client" di posta elettronica, etc.): si consideri che tale
situazione ha instaurato un fortissimo monopolio sui prodotti
software.
Considerato il delicatissimo aspetto, trattando la presente mozione di
Enti Pubblici, della sicurezza informatica, si fa presente come l'impiego di
prodotti proprietari di aziende che non rilasciano il codice con cui sono
stati prodotti i programmi rende di fatto impossibile anche ad esperti sapere
esattamente cosa quel programma fa o può fare o potrebbero fare future
versione. E' noto che alcuni programmi proprietari sono potenzialmente in
grado di inviare via internet notizie provenienti dal computer su cui sono
installati a computer remoti, anche all'insaputa dell'utente/acquirente, e per
la maggior parte dei software proprietari, essendo segreto il codice sorgente,
è inattuabile o comunque molto complesso verificare se tale possibilità sia o
meno presente nei software installati. Questo aspetto
sconsiglierebbe quanto meno l'impiego di software proprietari (senza
codice sorgente controllabile) su personal computer su cui siano
depositati dati riservati e/o di valore. Il rischio sopra esposto ha
convinto alcuni paesi tra cui Francia (ad esempio il Ministero della Cultura,
dell'Educazione e del Tesoro), USA (compresi agenzie governative come CIA,
FBI, NASA, NSA), Gran Bretagna, Argentina, Belgio, Danimarca, Brasile,
Germania, Perù, Spagna, India, Corea, Messico e Cina a dotare la propria
Amministrazione pubblica prevalentemente e preferibilmente di software a
codice aperto (open source).
Considerato che nello stesso appello di cui sopra si rileva come
dei pacchetti software sopra indicati vengano messe sul mercato di
continuo nuove versioni dei prodotti, all'atto pratico diverse dalle
precedenti solo per pochi dettagli o poche marginali funzioni, e che,
come ogni utilizzatore di strumenti informatici ha avuto modo di
osservare, spesso non esiste compatibilità fra due versioni di
uno stesso prodotto, derivando così che se un qualunque ufficio della
Pubblica Amministrazione, che ha acquistato l'ultima versione di un
certo programma, trasmette per posta elettronica o tramite floppy disk
un documento elaborato con questa versione ad un altro ufficio che ne
utilizza una precedente, quest'ultimo non sarà in grado di leggerlo. Si
tratta, in pratica, per quanto variamente mascherata con licenze
multiple, sconti e piani di upgrade, di una costrizione piuttosto
discutibile ad acquistare sempre il prodotto più recente; aggiornamento
che spesso significa, per l'ufficio acquirente, od un calo di
produttività dovuto ad una maggior lentezza dei prodotti più recenti (e
pesanti) od una maggiore spesa per aggiornare anche l'hardware. Si
tratta in pratica di una costrizione piuttosto discutibile ad
acquistare sempre, a caro prezzo, il prodotto più recente.
Vista l'approvazione da parte del Comune di Lodi, del Comune di
Firenze, della Provincia di Pescara, il Comune di Ravenna di mozioni
con le quali si chiede l'introduzione e l'espansione del software
libero nella Pubblica Amministrazione.
Considerato che il Comune dovrà mettere in atto iniziative in accordo
con la normativa regionale (Proposta di Legge approvata recentemente in
Giunta Regionale dal titolo: Promozione dell'Amministrazione Elettronica e
della Società dell'Informazione e della Conoscenza nel Sistema Regionale.
Disciplina della "Rete Telematica Regionale Toscana") nazionale ed europea per
la promozione e lo sviluppo delle tematiche legate al pluralismo del Software
nella Pubblica Amministrazione.
Preso atto che lo scorso 31 ottobre 2002, il Ministro per
l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha firmato il Decreto che
istituisce la Commissione per il software a codice sorgente aperto nella Pubblica Amministrazione,
in accordo col piano di miglioramento dell'efficienza, dell'efficacia e
della economicità dell'apparato statale per la cui realizzazione
rientra, a pieno titolo, lo studio e la valutazione dei nuovi sviluppi
delle tecnologie dell'informazione, quali l'Open source. Tale
commissione è presieduta dal prof. Meo del Politecnico di Torino;
Preso atto che lo scorso 19 dicembre 2003, il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha emanato una direttiva
nella quale si invitano le pubbliche amministrazioni a tener conto
della nuova modalità di sviluppo e diffusione di programmi
informatici.
Ritenuto che requisiti essenziali per i dati della Pubblica
Amministrazione siano:
- la sicurezza dei dati trattati e conservati.
- la comunicabilità ed accessibilità dei dati -- ad esempio ogni
documento messo a disposizione del pubblico dovrebbe essere in un formato
leggibile dai principali programmi di videoscrittura e non solo da uno o
pochi.
- la stabilità del formato -- cioè al fine di garantire la
permanenza nel tempo della documentazione prodotta dall'amministrazione,
evitando di dover ricominciare da zero in caso di cambiamento di hardware o
software quindi la continuità del lavoro di essa, ogni documento deve essere
in un formato reputato stabile nel tempo, che non subisce evoluzioni con
l'evoluzione del software che lo elabora.
Osservato che l'acquisto delle nuove versioni del software Microsoft
rappresenta una spesa ingente del totale della spesa informatica, con
costi che si avvicinano a quelli sostenuti per l'acquisto dell'hardware dei
modelli più recenti di personal computer.
Considerato che tali stanziamenti di spesa potrebbero essere meglio
investiti per potenziare i servizi pubblici in rete o per la promozione di una
maggiore alfabetizzazione informatica dei cittadini.
Analizzato che la tendenza considerata più conveniente è quella
di spostare gli investimenti sui servizi come assistenza, corsi,
formazione in genere e installazione, investendo più sugli uomini:
continuare a proporre investimenti solo sul software e poco sui servizi
è anacronistico e probabilmente fuori mercato.
Considerarti i vantaggi occupazionali per il territorio derivanti dagli
investimenti in ricerca, sviluppo, formazione, assistenza e
installazione rispetto ai costi di licenza del software proprietario.
Constatato che tra le azioni del progetto e.government fanno
parte anche quelle mirate:
- a favorire le misure volte ad aumentare la sicurezza delle reti
informatiche e dei dati trasmessi.
- alla gestione elettronica delle pratiche burocratiche trattate dagli
uffici amministrativi.
- a sviluppare le competenze informatiche e tecnologiche del
personale dipendente delle Pubbliche Amministrazioni.
IMPEGNA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Nell'ambito del mantenimento di un livello ottimale di efficienza e
funzionalità dei prodotti software per gli uffici comunali:
- Ad avviare uno studio di fattibilità e pianificazione
sull'introduzione progressiva di software libero in questo Comune,
con l'obiettivo di renderlo prioritario, e ad invitare anche gli altri Enti
Pubblici a fare altrettanto.
- Ad acquistare ed utilizzare pacchetti software per ufficio tenendo conto
di:
- esigenze di sicurezza e quindi impiego di software libero o
almeno open source per i computer destinati ad utilizzare e immagazzinare
dati riservati, protetti dalla legge sulla privacy o comunque di valore
per l'amministrazione e/o per i cittadini.
- Valutare anche la componente costo del prodotto/assistenza
fornita allorché siano state riscontrate in offerta concorrenziale
caratteristiche comparabili di facilità d'uso e rispondenza dei singoli
prodotti alle esigenze degli enti stessi (specie laddove queste si
identifichino, come normalmente accade, nella semplice produzione di
documenti, scambio di posta o in altre elementari funzioni) nonché a
verificare se analoghe caratteristiche sono assicurate da prodotti che
possono essere acquisiti gratuitamente.
- A considerare nella creazione di budget di spesa i vantaggi economici,
ovvero di sviluppo delle intelligenze, del sapere e del saper
fare locali, derivanti da investire più in assistenza ed installazione
e meno nei costi di licenza del software, in particolare impiegando
software libero.
- A promuovere l'impiego di formati di dati standard, aperti e
documentati, poiché di estrema importanza e flessibilità per mantenere la
piena compatibilità con futuri cambiamenti tecnici e avendo questo notevole
impatto nel caso di realizzazione di programmi ad hoc per la Pubblica
Amministrazione senza nessuna conseguenza sulla facilità d'uso.
- Ad inserire nel programma dei corsi di riqualificazione
informatica per il personale dipendente del Comune anche l'impiego del
sistema operativo Gnu/Linux e di altri prodotti di software libero (e
quindi open source) e ad indirizzare i dipendenti medesimi all'impiego
nella spedizione di documenti di formati di salvataggio/interscambio
leggibili da qualsiasi altro programma di scrittura (ad esempio formato
rtf) e non semplicemente documenti nell'ultima versione disponibile del
programma di word processing di cui dispongono; similmente si dovrebbe
agire con altri programmi di ufficio (tabelle, presentazioni, etc.)
- A sostenere e incoraggiare la conoscenza e la diffusione del
software libero nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle sedi
universitarie pratesi.
- Ad attivarsi, eventualmente prendendo contatti con cittadini ed
associazioni o gruppi locali, come PLUG (Prato Linux User Group) e
nazionali, come ILS (Italian Linux Society) e AsSoLi
(Associazione Software Libero), per mettere in atto politiche per
diffondere maggiormente il software libero e open source nelle scuole ed in
generale presso tutti i cittadini.
- A considerare l'uso di software libero requisito di eccellenza
nelle politiche di collaborazione di questo ente.
- Ad adoperarsi affinché si individuino e si realizzino investimenti
adeguati, anche in collaborazione con altri attori istituzionali e non,
per promuovere nel territorio cittadino un distretto tecnologico
correlato con il software libero, in modo da accrescere la cultura, le
competenze, le risorse ed i collegamenti necessari per far diventare la
Provincia di Prato punto di eccellenza a livello europeo per quanto
riguarda lo sviluppo e la diffusione del software libero.
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