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Mozione del Comune di Lodi

Nella seduta del 18 marzo 2002 il Consiglio Comunale di Lodi ha approvato una mozione in favore del software libero, presentata da Simone Uggetti (DS).

Per l'introduzione ed espansione di Software Libero nella Pubblica Amministrazione

Premesso che viene definito come Software Libero del software (sistemi operativi, elaboratori di testo, gestori di database, navigatori internet, e in generale programmi di qualunque tipo) tale per cui siano garantite all'utente le libertà di utilizzo, modifica e ridistribuzione del software stesso (ad esempio tramite la cosiddetta licenza GPL - General Public License) e il cui codice sorgente sia noto e liberamente disponibile;

Considerato il delicatissimo aspetto, trattando la presente mozione di enti pubblici, della sicurezza informatica, si fa presente come l'impiego di prodotti proprietari di aziende che non rilasciano il codice con cui sono stati prodotti i programmi rende di fatto impossibile anche ad esperti sapere esattamente cosa quel programma fa o potrebbe fare. È noto ad esempio che alcuni programmi sono potenzialmente in grado di inviare via Internet informazioni provenienti dal computer su cui sono installati a computer remoti, anche all'insaputa dell'utente/acquirente, e per la maggior parte dei software proprietari, essendo segreto il relativo codice sorgente, è inattuabile o comunque molto complesso verificare se tale possibilità sia o meno presente. Questo aspetto sconsiglierebbe quanto meno l'impiego di software proprietari (senza codice sorgente controllabile) su computer su cui siano depositati dati riservati e/o di valore. Il rischio sopra esposto ha convinto alcuni paesi tra cui la Francia (ad esempio il Ministero della Cultura, dell'Educazione e del Tesoro), gli USA (compresi agenzie governative come CIA, FBI e NASA), il governo centrale messicano e la Cina a dotare la propria Amministrazione pubblica prevalentemente e preferibilmente di software a codice aperto (open source);

Si rileva come di alcuni pacchetti software vengano messe sul mercato di continuo nuove versioni, all'atto pratico spesso diverse dalle precedenti solo per pochi dettagli o poche funzioni marginali, e che, come ogni utilizzatore di strumenti informatici ha avuto modo di osservare, spesso non esiste compatibilità fra due versioni di uno stesso prodotto, derivando così che se un qualunque ufficio della Pubblica Amministrazione che ha acquistato i prodotti Office, poniamo, della serie 2000 trasmette per posta elettronica o tramite floppy disk un documento elaborato con questa versione ad un altro ufficio che utilizza ancora i prodotti Office di una serie precedente, quest'ultimo non sarà in grado di leggerlo. Si tratta, in pratica, per quanto variamente mascherata con licenze multiple, sconti e piani di upgrade, di una costrizione piuttosto discutibile ad acquistare sempre il prodotto più recente; aggiornamento che spesso significa, per l'ufficio acquirente, anche un calo di produttività dovuto ad una maggior lentezza dei prodotti più recenti (e pesanti), o una maggiore spesa per aggiornare anche l'hardware. Si tratta in pratica di una costrizione piuttosto discutibile ad acquistare sempre, a caro prezzo, il prodotto più recente;

Ritenuto che requisiti essenziali per i dati della Pubblica Amministrazione siano:

  • la sicurezza dei dati trattati e conservati;
  • la comunicabilità e accessibilità dei dati, cioè ad esempio ogni documento messo a disposizione del pubblico dovrebbe essere in un formato leggibile dai principali programmi di videoscrittura e non solo da uno o pochi;
  • la stabilità del formato, cioè al fine di garantire la permanenza nel tempo della documentazione prodotta dall'amministrazione, evitando di dover ricominciare da zero in caso di cambiamento di hardware o software, e quindi la continuità del lavoro di essa, ogni documento deve essere in un formato reputato stabile nel tempo, che non subisce evoluzioni con l'evoluzione del software che lo elabora.

Osservato che l'acquisto delle nuove versioni del software Microsoft rappresenta una spesa ingente del totale della spesa informatica, con costi che si avvicinano a quelli sostenuti per l'acquisto dell'hardware dei modelli più recenti di personal computer;

Visto che tali stanziamenti di spesa potrebbero essere meglio investiti per potenziare i servizi pubblici in rete, ad oggi spesso insufficienti, o per la promozione di una maggiore alfabetizzazione informatica dei cittadini;

Analizzato che la tendenza considerata più conveniente, anche nell'ambito della cosiddetta "nuova economia", è quella di spostare gli investimenti sui servizi come assistenza, corsi, formazione in genere e installazione, investendo più sugli uomini: continuare a proporre investimenti solo sul software e pochissimo sui servizi è anacronistico e probabilmente fuori mercato;

Rilevato che Internet e l'impiego di strumenti informatici diverrà sicuramente quasi un obbligo per ogni abitazione civile (come e più del televisore) di qui a pochi anni, non sembra davvero opportuno che in ogni computer, in ogni casa ci sia soltanto software prodotto da una sola azienda e il cui codice non è noto a nessuno tranne che al produttore: questa ipotesi, attualmente estremamente reale, apre scenari preoccupanti almeno in potenza;

Si invita l'Amministrazione Comunale

Nell'ambito del mantenimento di un livello ottimale di efficienza e funzionalità dei prodotti software per gli uffici comunali, ad avviare uno studio di fattibilità e pianificazione sull'introduzione progressiva di software libero nel Comune di Lodi, in modo da utilizzare ove possibile di preferenza software libero, e invitare anche altri Enti pubblici a fare altrettanto, e comunque a tenere conto dei seguenti fattori nella scelta dei pacchetti software da acquisire e utilizzare:

  • esigenze di sicurezza e quindi esclusivo impiego di software libero o almeno open source per i computer destinati ad utilizzare e immagazzinare dati riservati, protetti dalla legge sulla privacy o comunque di valore per l'amministrazione e/o per i cittadini;
  • componente costo del prodotto/assistenza fornita allorché siano state riscontrate in offerta concorrenziale caratteristiche comparabili di facilità d'uso e rispondenza dei singoli prodotti alle esigenze degli enti stessi (specie laddove queste si identifichino, come normalmente accade, nella semplice produzione di documenti, scambio di posta o in altre elementari funzioni) nonché a verificare se analoghe caratteristiche sono assicurate da prodotti che possono essere acquisiti gratuitamente;

A considerare nella creazione dei budget di spesa i vantaggi derivanti dall'investire più in assistenza ed installazione e meno nei costi di licenza del software, in particolare impiegando software libero;

A promuovere l'impiego di formati di dati standard, aperti e documentati, in quanto di estrema importanza e flessibilità per mantenere la piena compatibilità con futuri cambiamenti tecnici e avendo questo notevole impatto nel caso di realizzazione di programmi ad hoc per la PA senza nessuna conseguenza sulla facilità d'uso;

Ad inserire nel programma dei corsi di riqualificazione informatica per i dipendenti comunali anche l'impiego del sistema operativo Linux e di altri prodotti di software libero (e quindi open source) e ad indirizzare i dipendenti all'impiego esclusivo nella spedizione di documenti di formati di salvataggio/interscambio leggibili da qualsiasi altro programma di scrittura (ad esempio formato rtf) e non semplicemente documenti nell'ultima versione disponibile del programma di word processing di cui dispongono; similmente si dovrebbe agire con gli altri programmi di ufficio (tabelle, presentazioni, etc.);

Ad attivarsi, eventualmente prendendo contatti con associazioni e gruppi come ILS - Italian Linux Society, LOLUG - Gruppo Utenti Linux Lodi e AsSoLi - Associazione Software Libero, per mettere in atto politiche per diffondere maggiormente il software libero e open source nelle scuole, in considerazione del valore didattico e culturale di tale tipo di software, e in generale presso tutti i cittadini.

Lodi 18/3/2002

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