L'Italia non sostenga i brevetti software in Europa
In settembre il Parlamento Europeo ha efficacemente emendato la
direttiva sulla brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di
elaboratore elettronico, nota anche come direttiva McCarthy ,
ritenendo valide le obiezioni mosse dalla società civile europea e da
associazioni di categoria in rappresentanza di circa 2.000.000 di
piccole imprese.
Tali invenzioni, comunemente note come brevetti software , se
assoggettate alla disciplina del brevetto industriale, rischiano di
porre un freno all'innovazione informatica in Europa, aumentare
enormemente i costi legali a danno soprattutto delle piccole e medie
imprese, ed esporre le industrie europee a una valanga di rivendicazioni
da parte di aziende extraeuropee.
Queste ultime, infatti, possiedono la maggior parte dei brevetti
software illegalmente depositati in Europa, grazie all'interpretazione
estensiva data dall'Ufficio Europeo dei Brevetti, interpretazione che la
senza gli emendamenti del Parlamento Europeo diventerebbe legge.
Ora, in spregio della volontà popolare espressa da decine di migliaia di
singoli programmatori, associazioni e imprese, e ratificata dal
Parlamento Europeo, il Consiglio dei Ministri intende rigettare tutti
gli emendamenti introdotti dal Parlamento Europeo. Al loro posto viene
non solo reintrodotto il linguaggio vago della direttiva originale, ma
direttamente concessa la brevettabilità di programmi per elaboratori,
senza concedere alcuna esenzione per garantire interoperabilità (vedi <http://swpat.ffii.org/lisri/04/cons0402/index.en.html>).
Questo soprattutto grazie all'opera della presidenza irlandese, che
conta grosse multinazionali del software fra i propri sponsor.
Basta l'opposizione di UNO SOLO degli stati membri perché la proposta
sia rigettata dal prossimo incontro dei ministri, previsto per il 17 e
18 maggio. Invitiamo pertanto i cittadini, le aziende e i politici a
sollecitare per fax e posta elettronica i Ministri Marzano (attività
produttive), Buttiglione (politiche comunitarie) e Moratti (istruzione,
università e ricerca) ad opporsi alla controproposta della presidenza
irlandese, e rispettare così la volontà popolare espressa nel voto del
Parlamento Europeo.
DICIAMO NO AI BREVETTI SOFTWARE IN EUROPA
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