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No ai brevetti software in Europa


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Comunicato stampa:
resoconto del convegno "Brevetti software: no alla brevettabilità delle idee"

Questo resoconto è stato inviato a tutte le PMI che, firmando l'appello ai parlamentari europei contro i brevetti software ci hanno permesso l'organizzazione del convegno Brevetti software: no alla brevettabilità delle idee.


Venerdì 12 settembre scorso, a Roma, presso gli uffici del Parlamento europeo, si è svolto l'incontro in oggetto, organizzato da Club dirigenti tecnologie dell'informazione, Partito radicale ed Associazione software libero.

Radio radicale ha registrato l'evento, che è disponibile assieme ad articoli di approfondimento e interviste ai politici presenti. Inoltre De Tomasi ha realizzato una ripresa integrale e chiederà a Radio radicale una copia della loro cassetta, con l'obiettivo di rendere il tutto accessibile anche da altri siti e in altri formati.

In platea c'erano circa venticinque persone, non male visto l'argomento esoterico e considerato il giorno feriale, ma l'uditorio è in realtà dell'ordine delle migliaia, visto che viene diffusa in differita da Radio radicale.

Cogliamo l'occasione per ringraziare Marco Cappato ed il suo assistente Gianluca Eramo per l'organizzazione logistica dell'avvenimento, per i preziosi consigli pratici, per essersi occupati di contattare ed invitare i politici intervenuti, e per la diffusione su Radio radicale, che ringraziamo per la copertura dell'evento.

Ringraziamo i politici intervenuti, che con la loro presenza hanno dato spessore all'evento, e dato l'occasione di porre l'attenzione su un problema grave ed urgente per le PMI europee e la società.

Ringraziamo soprattutto le PMI italiane che, appoggiando l'appello ai parlamentari europei , ci hanno dato la spinta e la credibilità per l'organizzazione di questo incontro. Questo resoconto è inviato in copia a tutti i firmatari dell'appello.

Gli oratori erano i cinque relatori previsti e quattro politici rappresentanti buona parte dell'arco parlamentare. Segue un brevissimo riassunto degli interventi, che sono reperibili in formato integrale su Radio radicale. Sono disponibili gli interventi degli oratori.

Marco Cappato, deputato europeo eletto nella Lista Bonino, ha illustrato la posizione del suo partito, contrario ai brevetti software, ma ha pure messo in rilievo come possa essere in pratica difficile arrivare ad un risultato in parlamento, se sia il PPE che il PSE (che contano assieme due terzi dei seggi in parlamento) continueranno nella loro politica di appoggio alla direttiva McCarthy.

Juan Carlos De Martin, ricercatore al CNR e docente al Politecnico di Torino, informatico, ha introdotto i concetti di copyright e brevetti applicati al software, e ha fatto un excursus sulla storia dei brevetti software, dalla loro introduzione circa vent'anni fa negli Stati Uniti fino all'ultimo rinvio della discussione in Parlamento europeo.

Maurizio Bufalini, presidente del Club dirigenti tecnologie dell'informazione, ha espresso a nome degli associati la contrarietà delle piccole e medie imprese italiane all'introduzione dei brevetti software in Europa, che danneggerebbero la loro competitività.

Roberto Galoppini, presidente di Acme solutions, impresa informatica, ha illustrato i problemi che la sua azienda si troverebbe ad affrontare a seguito dell'approvazione della direttiva McCarthy sui brevetti.

Alfonso Gambardella, professore presso la Scuola superiore di studi universitari e perfezionamento S.Anna di Pisa, economista, ha presentato un appello firmato da economisti europei che è stato inviato al parlamento europeo, e ha spiegato le ragioni economiche e sociali che fanno ritenere che l'introduzione dei brevetti software in Europa sia una mossa perlomeno azzardata in mancanza di ulteriori studi economici.

Giuseppe Gargani, presidente della Commissione giuridica del Parlamento europeo, gruppo PPE, eletto con Forza Italia, ha detto che il parlamento non ha nessuna intenzione di brevettare il software, ma che c'è da raggiungere un compromesso, spiegando perché.

Paolo Cento, deputato italiano dei Verdi, ha accolto con interesse le aperture di Giuseppe Gargani, esprimendo la contrarietà del proprio partito alla direttiva.

Guido Iodice, assistente di Pietro Folena, DS, ha anche lui espresso la contrarietà del proprio partito.

Marco Cappato ha riferito di una sua telefonata, definita molto importante, con Pasqualina Napoletano, capo delegazione DS al Parlamento europeo, la quale afferma che la posizione dei DS non è quella del PSE, e che i DS non vogliono omologare la loro posizione a quella del PSE. Ha quindi presentato i fax ricevuti dalle aziende italiane per un appello ai parlamentari europei contro i brevetti software.

Francesco Potortì, presidente dell'Associazione software libero, ha confutato alcuni degli argomenti solitamente portati a favore della direttiva McCarthy, come il presunto ma indimostrato maggior peso economico delle aziende favorevoli e l'asserita volontà di non consentire brevettabilità del software, che nella pratica è però svuotata e contraddetta dai dettagli procedurali. Ha invitato la commissione giuridica ad attendere i risultati delle audizioni condotte dalla Federal Trade Commission statunitense sull'effetto economico dei brevetti software, e ad effettuare ulteriori studi indipendenti. Ha quindi parlato degli effetti che l'introduzione dei brevetti avrebbe nel campo del software, materia a metà strada fra l'arte e la tecnica, che riguarda le vite e la libertà di tutti noi.

Il pubblico in aula si è mostrato interessato ed è seguito un dibattito.

L'incontro è durato in totale due ore e mezza. Al termine, il presidente dell'Associazione software libero ha ricevuto la solidarietà del Centro di iniziativa giuridica Pietro Calamandrei, che nella persona del suo presidente Alfredo Viterbo si dichiara «del tutto d'accordo (per ragioni sia giuridiche che etiche) con la presa di posizione contro la brevettabilità del software».

 

per l'Associazione software libero Francesco Potortì

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