INCONTRO / CONFERENZA STAMPA

Venerdì12 settembre

Uffici del Parlamento europeo a Roma,

via IV Novembre, 149 - ROMA


BREVETTI SOFTWARE:

NO ALLA BREVETTABILITA’ DELLE IDEE


Roberto Galoppini – Acme Solutions


"Una lotteria per pochi, con biglietti per tutti"


I brevetti software sono una minaccia al nostro modello di business, in quanto lo stesso sviluppo del software, gestito mediante repository web-based (CVS, Concurrent Versioning System) è brevettato negli Stati Uniti [1].

Questo significa che per realizzare un qualunque software, laddove la comunità europea armonizzasse la normativa in materia di "proprietà intellettuale" a quella statunitense, saremmo costretti a pagare o a inventare un sistema alternativo a quello che usiamo da sempre, da molti anni prima che tale brevetto fosse concesso.

Certo, qualora ricevessimo una lettera dai legali rappresentanti di una azienda che vanta un determinato brevetto potremmo sempre tentare di non pagare se esiste della "prior art", ma le cause brevettuali hanno dei costi alti, dai 50.000 ai 500.000 euro, come risulta da quanto riportato in [2].

Purtroppo la negligenza, l'oggettiva difficoltà nell'attribuzione dell'originalità ed infine la scarsa serietà da parte di alcuni uffici brevetti (vedere in proposito il brevetto "metodo per far esercitare un gatto" [3]), non di rado producono risultati nefasti, come il brevetto British Telecom che descrive un sistema digitale per la memorizzazione, il recupero e la visualizzazione, che nella sua genericità potrebbe riguardare l'hyperlink della navigazione web [4].

Un altro sfortunato esempio per quello che ci riguarda è quello dell'implementazione di sistemi software anti-spam, per le quali esiste un crescente interesse delle aziende italiane che utilizzano la posta elettronica per la comunicazione da e per l'esterno.

Esistono infatti più brevetti, come ad esempio quello della Mailblock che brevetta una "tecnologia di tipo challenge-response", che riducono la quantità di posta indesiderata, e qualunque realizzazione di un sistema e/o un servizio anti-spam richiede di "inventare" metodi che non siano stati descritti, o per essere più precisi la cui definizione non possa essere in alcun modo ricondotta a quella espressa dai brevetti in materia (si veda in proposito i lavori di una apposita commissione dell'IRTF [5]).


La situazione statunitense è ben descritta dallo stesso Bill Gates che recentemente [6] ha detto: "Companies that are doing R&D have by and large entered into cross-licensing agreements, Microsoft and IBM did cross-licensing 10 years ago, when we were small. But Linux is not covered by most of these cross-licenses".

In altre parole ogni azienda europea, al di là delle sue dimensioni e della sua capacità di innovare, se fosse approvato il brevetto software non potrebbe competere con le multinazionali che da molti anni hanno stabilito di non intentarsi reciprocamente cause di natura brevettuale.



[1]http://patft.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO1&Sect2=HITOFF&d=PALL&p=1&u=/netahtml/srchnum.htm&r=1&f=G&l=50&s1=6505212.WKU.&OS=PN/6505212&RS=PN/6505212

[2]http://www7.nationalacademies.org/step/Hall_et_al_paper.pdf

[3]http://www.delphion.com/details?pn=US05443036__

[4]http://164.195.100.11/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO1&Sect2=HITOFF&d=PALL&p=1&u=/netahtml/srchnum.htm&r=1&f=G&l=50&s1='4873662'.WKU.&OS=PN/4873662&RS=PN/4873662

[5]http://www.solidmatrix.com/research/asrg/asrg-ipr.html

[6] http://www.microsoftusernetwork.com/unnews/ibm_linux.htm