Un'economia del software libero: vantaggi e pericoli
Copyright (c) 2001 Robert J. Chassell
Traduzione di Claudio Cicali, Andrea Glorioso e Sergio Ballestrero.
Piccole revisioni di Leonardo Serni
Correzione bozze di Francesco Potortì
Questa è la traduzione di un discorso tenuto da Robert Chassel
a Linux@work il 17 maggio 2001, che lui stesso in seguito inviò
su alcune mailing list, e di cui archiviamo il
testo originale.
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Introduzione
Il titolo di questa presentazione è:
Un'economia del software libero: vantaggi e pericoli
Parlerò delle implicazione dell'open source, software liberamente
distribuibile, dei modi attraverso i quali ci guadagniamo e difendiamo
il diritto di entrare e fare affari in un mercato competitivo e
libero, e dei pericoli che affrontiamo.
Prima di tutto, una breve introduzione:
Il software libero è software per il quale ognuno ha il diritto legale di:
- copiare,
- studiare,
- modificare, e
- ridistribuire.
In aggiunta alla libertà, il software completamente libero impone a
chiunque lo utilizzi un obbligo verso la comunità. Chiunque corregga
o estenda il lavoro che altri hanno fatto prima di lui, ed usi poi
questo lavoro pubblicamente, ha il preciso dovere di:
- ridistribuire le proprie correzioni o estensioni.
Si può benissimo non essere un programmatore, e si può anche non
volerlo mai diventare, ma chi è un uomo d'affari, un insegnante,
un ufficiale del governo, un manager, uno studente, potrebbe,
in un modo o nell'altro, prendere decisioni che andrebbero ad inficiare
il proprio uso del software o quello di altri.
È questo il motivo per il quale la libertà del software è importante
per tutti.
Un altro nome che viene usato per il software libero è software open
source; spiegherò più avanti le ragioni per le quali preferiamo usare
il termine software libero.
GNU/Linux è il principale esempio di software libero. Negli ultimi anni
esso è diventato largamente conosciuto.
Il software libero è libero nel senso di libertà,
- fri programvare in Norvegese
- fri programvara in Svedese
- vapaa ohjelmisto in Finnico
- freie Software in Tedesco
- software libero in Italiano
- software libre in Spagnolo
- logiciel libre in Francese
Parlerò tra breve delle conseguenze morali e di mercato della
libertà. Ma prima, voglio porre l'attenzione sui punti di forza
pratici del software libero, la sua affidabilità, efficienza e
sicurezza.
Il software libero è affidabile
Devo dire di non avere molta esperienza di sistemi che improvvisamente
smettono di funzionare, eccetto nel caso si verifichi un grave
problema hardware, o quando si sta provando qualche tipo di software
sperimentale, o quando il marito di mia sorella sta lavorando di sopra
e improvvisamente stacca la corrente.
I programmi per computer sono entità complesse. Sono composti da migliaia
o milioni di elementi. Dal momento poi che questi componenti sono essi
stessi degli oggetti matematici, come dire, numeri e simboli, questi non
potranno né ora né mai rompersi, non più di quanto si possa rompere il
numero 3. Ma questi elementi potrebbero essere combinati nella maniera
sbagliata, o un programmatore potrebbe inserire in un certo punto un
elemento sbagliato o non mettercelo quando avrebbe dovuto. Errori di
questo tipo possono causare disastri.
Uno dei vantaggi del software libero è che un sacco di persone (tre,
quattro, a volte di più, a volte addirittura migliaia), guardano un
pezzo di codice.
E così come recita il detto
molti occhi rendono evidente ogni errore
[Many eyes make all bugs shallow]
prima o poi una delle molte persone che stanno guardando quel codice
individuerà il problema. Che sarà corretto. Tutti lo vorranno e magari
diventerà famoso per essere un codice buono e funzionante. L'utente
non vuole guai; vuole semplicemente che il programma funzioni. Il
programmatore non vuole una reputazione vergognosa. Vuole un'ottima
reputazione.
Per contro, un ditta che produce programmi con codice chiuso e
proprietario, e vende i propri aggiornamenti via via che ce ne sia bisogno,
avrà addirittura un ritorno economico per lasciare almeno qualche errore
nel proprio software. Questo sarà infatti uno dei motivi per i quali i
suoi clienti saranno invogliati all'acquisto del successivo aggiornamento.
Nel mondo del software libero, ognuno è incentivato ad eliminare gli
errori. Tutte le persone e tutte le loro istituzioni hanno lo stesso
motivo, che poi è quello di creare software affidabile. Questo è un
vantaggio.
Il software libero è efficiente
Una seconda importante caratteristica del software libero è che molte
applicazioni possono girare bene su macchine obsolete o di bassa potenza.
Per esempio, poco tempo fa facevo girare un window manager, un navigatore
web grafico ed un programma di fotoritocco sul vecchio 486 di mia sorella.
E funzionava tutto benissimo.
Editor di testi, posta elettronica, e fogli di calcolo spesso hanno
bisogno di ancor meno potenza.
Questo genere di frugalità comporta la possibilità che le persone possano
usare vecchie macchine in disuso. Significa anche che le stesse persone
possono lavorare in maniera molto più efficiente su macchine più nuove
e più potenti.
Nello stesso tempo i costruttori possono costruire moderni computer
di basso profilo che fanno più o meno quello che facevano i computer
più vecchi, ma più economici.
Non c'è bisogno di acquistare hardware costoso per fare funzionare il
proprio software, a meno che non stiate facendo un tipo di lavoro
semplicemente non possibile fino a pochi anni fa.
Standard Frugali
Inoltre, il software libero porta con sé standard frugali. Per esempio
non è necessario salassare il portafoglio del vostro corrispondente
spedendogli e-mail di dimensioni inutilmente enormi.
Poco tempo fa ho ricevuto un messaggio di posta elettronica che
conteneva quattro volte e mezzo le risorse che sarebbero state sufficienti a
consegnare il messaggio.
La prossima volta che preparate il budget per un progetto, immaginate
di pagarne quattro volte e mezzo i suoi costi. Dopodiché, valutate
se investireste ancora così i vostri soldi.
La prossima volta che andate in un ristorante, tirate fuori quattro
volte e mezzo i soldi del conto.
Per me le risorse in uso non erano poi un problema, visto che non pago la
mia connessione in base al tempo; molti, però, lo fanno. So comunque
che i miei corrispondenti in tutto il mondo preferirebbero che io
mi curassi di non far perdere dei soldi a loro o a chi per essi.
Nella comunità del software libero, nessuno ha dei motivi per essere a
favore delle ripetizioni [a differenza delle alternative, NdT], e per
questo motivo esse sono meno presenti.
Il software libero è sicuro
Il tuo lavoro deve essere al sicuro. Il tuo computer deve rifiutare quello
che tu non vuoi.
Ma alcuni programmi falliscono proprio nel tentativo di essere sicuri.
Nella primavera dell'anno 2000, per esempio, molte persone, utenti di
software proprietario, furono danneggiate da un virus chiamato
I Love You o anche Love Bug. Il produttore aveva creato
software banalmente vulnerabile.
È possibile, naturalmente, scrivere software libero vulnerabile
nella stessa maniera, proprio come è comunque possibile aprire tutte
le porte di casa o dell'ufficio e poi invitare all'interno i ladri.
Ma nessuna delle distribuzioni di software libero delle quali sono a
conoscenza è così vulnerabile. E questo succede perché la gente
vuole evitare i danni ed è capace di insistere affinché i
fornitori la proteggano.
Bisogna essere tranquilli sulla propria riservatezza.
Naturalmente i produttori di software libero non sempre hanno successo,
ma in generale lo ottengono.
Le motivazioni e le ricompense favoriscono la sicurezza di tutti
coloro che ne sono coinvolti.
Il software libero garantisce la scelta del fornitore
Per quale motivo il concetto di libertà tende ad essere quello più
preso in considerazione rispetto a quello di affidabilità, efficienza
e sicurezza?
La libertà significa che tu, come cliente, puoi scegliere tra coloro che
potrebbero fornirti il software e i servizi ad esso associati. Non ti
trovi in una situazione del tipo prendere o lasciare.
Gli uomini d'affari spesso usano la parola vendor, nel senso di una
persona o un ditta che vende beni o servizi, un fornitore. Libertà
significa poter scegliere tra i propri fornitori.
Una volta che si ha la possibilità di scelta, allora ecco che vengono
presi in considerazione gli altri concetti come l'affidabilità,
l'efficienza e la sicurezza. Molto semplice.
Forse paradossalmente, la massima libertà di scelta favorisce anche
i fornitori stessi. Certo, sembra che per un cliente sia più
semplice abbandonare un fornitore per un altro.
Ma questo significa anche che il cliente non è spaventato a dover
lavorare con una piccola ditta che egli teme possa sparire in cinque
o dieci anni. Il cliente si può muovere tranquillamente, e, come
conseguenza, trova meno rischioso e costoso il rimanere. Questo
contrasta con i commenti che ho sentito, del cliente che decide di
abbandonare una certa ditta perché un eventuale ripensamento risulterebbe
troppo costoso, o del cliente che ha paura che una ditta possa scomparire.
E poi, se il cliente può andarsene liberamente, gli impiegati sanno
che ha scelto quella particolare la ditta perché gli piacciono
le soluzioni che la ditta vende. Agli impiegati tutto ciò piace,
perché significa che stanno facendo un buon lavoro. Anche
ai proprietari talvolta questo genere di cose può piacere, in quanto
anche loro vogliono avere coscienza di vivere in maniera morale.
Tutto questo ci porta alla conclusione:
la chiave per il buon software è la libertà.
L'aspetto legale
Il punto chiave della libertà del software è il diritto legale di
copiarlo, studiarlo, modificarlo e redistribuirlo.
I diritti generano la libertà.
Questi diritti si applicano direttamente ai programmatori... e si
applicano indirettamente, ma in maniera altrettanto forte, alla gente
che usa il software, ovvero tutti.
È importante assicurare tutti e quattro questi diritti: diritto
legale alla copia, allo studio, alla modifica e alla redistribuzione
del software.
Mentre per una persona particolare può cambiare poco avere solo due
o tre di questi diritti, o nessuno, chiunque dovrebbe comunque poterli
avere tutti e quattro. Senza di essi vengono persi tutti i vantaggi
sociali e tecnici.
È anche importante assicurare che i programmatori o chiunque altro
adempiano ai loro doveri di redistribuire le modifiche e permettere
ad altri il loro utilizzo.
Tutti noi abbiamo dunque bisogno di una struttura legale per proteggere
e preservare questi diritti. A chi non può proteggere la propria libertà,
sicuramente qualcuno verrà a toglierla.
GPL, diritti, doveri, nel dettaglio
La GNU General Public License è una particolare licenza di copyright.
È uno strumento legale.
Qui, mi rivolgo a voi come programmatori o studenti di informatica.
Ma, per ripetermi, anche se non siete adesso né sarete mai programmatori
né tantomento lo voleste diventare, userete comunque del software o lavorerete
con gente che lo userà. Il software sarà inserito anche in sistemi che
vi portano la luce o l'energia, e anche in auto o autobus; o, più ovviamente,
farà funzionare il programma che userete per scrivere un documento o navigare
sul Web.
In essenza, la GNU General Public License proibisce di proibire. Essa
proibisce anche ad altri di impedirvi di agire.
In aggiunta, la GNU General Public License impone un obbligo verso la
comunità. Questo dovere è applicabile dalla legge così come è un obbligo
che gli altri si aspettano venga seguito. Chi distribuisse
codice binario che includesse estensioni al lavoro che altri hanno fatto,
avrà l'obbligo di redistribuire anche il codice sorgente di quelle
stesse estensioni.
La GNU GPL è stata inventata dal Progetto GNU per proteggere e preservare
il software libero. (Richard Stallman ha avviato il Progetto GNU nel
1984. Questo ha poi condotto alla nascita di GNU/Linux).
Tra parentesi, dovrei menzionare che solitamente le dispute non
hanno bisogno di avvocati; sono risolte spesso tramite una
discussione. Quando poi gli avvocati devono entrare nel merito della
questione, spesso le persone chiedono alla Free Software Foundation
di agire in nome loro.
La Fondazione sponsorizza il Progetto GNU e la GNU GPL. Per quanto può,
la FSF agisce per preservare e proteggere la libertà tua e degli altri)
Copyright, Copyleft
Il fatto che la GNU GPL ti dia più diritti di una comune licenza
di copyright talvolta chiamato un copyleft.
Questo neologismo nasce dai multipli significati della parola right.
La parola copyright usa la parola right ma
- una licenza di copyright è in effetti una licenza che non
dà il diritto di copia.
Invece,
- una licenza copyleft è una licenza che dà il diritto di copia.
Prima di parlare dei doveri, esaminiamo anzitutto la lista dei
diritti garantiti dal software libero: i tuoi diritti di copiare, studiare,
modificare e ridistribuire il software.
Copia
Primo, il diritto di copiare.
Non sono molte le persone che hanno o gestiscono una fabbrica che
potrebbe dar loro la possibilità di copiare un'automobile. In effetti
copiare un'auto è così difficile che viene utilizzata un'altra
parola per definire questo genere di copia. Si parla infatti di
produrre un'automobile. E non ci sono poi così tanti produttori
di automobili, nel mondo.
Prova a domandarti: sono il proprietario od ho accesso illimitato ad
una fabbrica di automobili ?
Ma chiunque abbia accesso ad un computer possiede o gestisce una
fabbrica di software, uno strumento per produrre software, ovvero,
per farne nuove copie. Dal momento che copiare software è così
semplice, non è appropriato utilizzare la parola produzione;
normalmente non lo pensiamo nemmeno come un qualche tipo di produzione,
ma in effetti lo è.
Prova a domandarti: possiedo o ho accesso illimitato ad un computer ?
Il diritto alla copia del software è dunque il diritto ad utilizzare
una tua proprietà, il tuo proprio mezzo di produzione.
Studio
In secondo luogo, il diritto allo studio. Questo diritto riveste un
interesse diretto limitato per coloro che non sono programmatori. È
simile al diritto di un dottore di studiare medicina o a quello di un
avvocato di studiare dei libri di testo di giurisprudenza. A meno che
non svolgiate una determinata professione, è probabile che vogliate
evitare lo studio degli argomenti relativi.
Tuttavia, questo diritto ha diverse implicazioni, sia per coloro che
programmano che per tutti gli altri.
Il diritto allo studio significa che coloro che vivono in posti come
il Messico, la Germania, la Thailandia, o Glasgow, possono studiare lo
stesso codice delle persone che vivono in Giappone o negli Stati
Uniti. Significa che non si impedisce alle persone di imparare dai
successi altrui.
Tenete presente che molti programmatori lavorano in condizioni tali
che non possono vedere il codice altrui. Tutto ciò che possono
esaminare sono i programmi giocattolo dei libri scolastici, non i
programmi reali.
Molti anni fa, sir Isaac Newton disse che, se aveva potuto guardare
così lontano, era perché aveva potuto appoggiarsi sulle spalle di
giganti.
Ma i programmatori che non sono in condizione di vedere il codice
altrui non stanno sulle spalle di nessuno; vengono gettati nel fango.
Il diritto allo studio è il diritto a guardare avanti, il diritto a
progredire.
Inoltre, il diritto allo studio significa che il software stesso
dev'essere reso disponibile in una forma tale da poter essere letta
dagli esseri umani.
Il codice sorgente è vitale
Semplificando leggermente, il software si può presentare in due
forme, una leggibile solo dai computer e l'altra leggibile solo dalle
persone. La forma leggibile da un computer è ciò che il computer
esegue. Questa forma viene chiamata binaria o eseguibile. La
forma leggibile da un essere umano è chiamata codice sorgente. È
ciò che viene creato da un programmatore umano, e viene tradotto da
un altro programma nella corrispettiva forma binaria od eseguibile.
In realtà, un programmatore può leggere un binario, ma con una
certa difficoltà; raramente ne vale la pena. E alcuni linguaggi di
programmazione utilizzano lo stesso testo sia per il codice leggibile
dagli esseri umani sia per quello eseguibile. Sia come sia, per gli
esseri umani la cosa migliore è il codice facilmente leggibile.
Modificare
Il punto successivo, il diritto di modificare, è il diritto di
correggere un problema o di migliorare un programma. Per la maggior
parte delle persone, ciò si traduce nel diritto vostro o della vostra
organizzazione di assumere qualcuno per fare il lavoro al posto
vostro, in maniera molto simile al pagare un meccanico per aggiustare
un automobile o un camion o all'assumere un falegname per lavorare a
casa vostra.
Se siete un programmatore, ciò si traduce nel vostro diritto di farvi
il lavoro da soli, se così desiderate.
Le modifiche sono utili. Gli sviluppatori non possono pensare a tutte
le maniere in cui le loro applicazioni verranno usate. Non possono
immaginare quali nuovi pesi saranno imposti al loro codice. Non
possono prevedere tutte le condizioni locali, se qualcuno in Kenya
userà un programma originariamente scritto in Finlandia.
Ridistribuire
Alla fine di questi diritti legali, vi è il diritto di ridistribuire.
Ciò significa che voi, possessori di un computer, ovvero un'industria
che produce software, avete il diritto di creare copie di un programma
e di ridistribuirlo. Potete farvi pagare per queste copie, o potete darle
gratis. Altri possono fare la stessa cosa.
Ricordate che questo codice ridistribuito deve includere il codice
sorgente. Il codice binario ridistribuito vi permette di far girare un
computer, ma vi impedisce di fare qualsiasi altra cosa. Vi intrappola
in una forma di dipendenza.
Il dovere di distribuire i sorgenti derivati
Quando create e distribuite nuovo codice che ripara o estende
dell'altro codice, acquisite un onere, ovvero ridistribuire i sorgenti
del vostro nuovo codice con la stessa licenza del vecchio codice.
Ciò significa che le persone che utilizzano la vostra nuova versione
del vecchio codice ottengono gli stessi diritti e le stesse libertà
che avevano utilizzando il vecchio codice.
Voi non perdete i benefici derivanti dalla collaborazione.
Significa che se correggete un problema del mio codice, io ho il
diritto di utilizzare il vostro rimedio.
Licenze più limitate
La maggior parte dei programmi hanno delle licenze. Ma alcune licenze
non impongono l'obbligo di ridistribuire le correzioni o le
estensioni.
Queste altre licenze, come la licenza BSD, permettono ad una persona o
ad una compagnia di prendere del software che è di per sé libero, di
correggere un errore o di apportare una miglioria, dopodiché impedire
ad altri di utilizzare quella correzione o quella miglioria.
È stato il governo degli Stati Uniti a creare la licenza BSD. In
effetti, essa costituì una maniera per fornire sussidi a compagnie in
regime di parziale monopolio, dato che ognuna di queste compagnie
riceveva del codice pagato dai contribuenti degli Stati Uniti. Il
codice fu scritto presso l'Università di Berkeley in California,
all'interno di un programma finanziato in prevalenza dal settore
militare.
La Netscape Public License originaria aveva le stesse
caratteristiche. Si poteva guardare il codice sorgente, ma se si
fornivano delle modifiche o delle migliorie, America On Line, la
compagnia che aveva acquisito Netscape, si riservava il diritto legale
di impossessarsi del vostro lavoro e di impedirvi di utilizzare
qualsiasi aggiustamento o miglioria che loro vi avessero apportato.
Anche se un bel po' di persone utilizzarono questa licenza per i loro
lavori, chiamando il risultato software libero, molti altri si
rifiutarono di cooperare con Netscape. Personalmente ritengo che
questa sia una delle ragioni per cui il browser Netscape subì così
tanti ritardi: Netscape aveva perso la cooperazione delle persone di
cui aveva bisogno sin dal principio, le persone più abili al mondo,
che si rifiutarono di aiutarli.
Ho menzionato tutti questi fatti perché appare chiaro che gli
obblighi sono importanti quanto i diritti. Per avere successo, una
compagnia deve fornire un contributo alla comunità, oltre che
sfruttarne il lavoro.
E anche se le buone intenzioni sono importanti, così come lo è
l'attenzione verso la comunità, solo tramite la legge possiamo
assicurarci dell'effettiva aderenza di ciascuno ai propri doveri.
Collaborare e condividere
... oltre che sopravvivere, come illustrato dalla strategia
evolutivamente stabile ...
Il software libero apporta dei vantaggi sociali ed etici. Questi
ultimi, di fatto, sono le ragioni più importanti per favorire il
software libero.
Il software libero aiuta a portarci verso una società libera. Una
società libera è migliore.
Più specificamente, il diritto di ridistribuire, fintantoché esso
venga difeso e mantenuto, significa che il software viene venduto in
un mercato libero e competitivo.
Ciò comporta diverse conseguenze. Una di queste conseguenze è un
abbassamento dei prezzi, il che aiuta i consumatori.
Ma prima di tutto, questi diritti legali ed economici conducono alla
collaborazione ed alla condivisione.
Le persone tendono a condividere quando ciò non li danneggia. Alle
persone piace aiutare i propri simili. Usando software libero, non si
viene danneggiati aiutando qualcun altro - non si perde niente, ma il
proprio simile guadagna qualcosa. E dato che non si viene danneggiati,
sussistono tutte le altre ragioni per aiutare i propri simili.
La maggior parte delle persone sono amichevoli. Inoltre, la maggior
parte di esse sa che aiutando il proprio simile è probabile che
questi ricambi il favore.
Competizione
Quando il software è venduto in un mercato libero, la competizione fra i
venditori porta a prezzi inferiori. Questo beneficia coloro che non sono
programmatori.
Messa in un altro modo, il prezzo del software è determinato
principalmente da considerazioni legali: dal grado di libertà di cui
godono gli acquirenti.
Se ai compratori si impedisce di acquistare un prodotto
se non ad alto prezzo,
e se questo impedimento è imposto con successo,
il prodotto sarà costoso.
D'altra parte, se il software è venduto in un mercato libero, la
competizione fra venditori porterà ad un prezzo inferiore.
I venditori che intendono divenire grandi monopoli non apprezzano la
competizione. Non amano i prezzi bassi. Sono fortemente contrari al
software libero e al libero mercato.
Comunque, altri venditori riconoscono che ci rimettono quando il loro
business è ristretto, e che queste restrizioni sono imposte da un
monopolio. Questi venditori pretendono l'equa possibilità di guadagnarsi
da vivere.
Cosa porta il software libero
Lasciatemi ripetere tutto ciò: quali sono i benefici portati dalla
libertà ?
Abbiamo già parlato di affidabilità, efficienza, e sicurezza. Questi sono
importanti vantaggi pratici.
Li si ottengono perché le persone rimediano aglii eventuali difetti del
software, quando hanno la libertà di farlo. E quando le persone hanno la
libertà di scegliere software che funziona bene, lo scelgono.
Con la libertà, la struttura sociale delle motivazioni e degli incentivi
lavora per incoraggiare [la creazione di] software affidabile, efficiente
e sicuro.
Parliamo brevemente degli altri benefici della libertà del software.
Cosa porta la libertà ?
A compratori e imprese, la libertà porta:
- Scelta fra venditori
- Basse barriere d'ingresso nel mercato
Alla società, la libertà porta
- Accesso
- Condivisione
- Crescita delle capacità {empowerment}
Il software libero porta condivisione
Il software libero permette legalmente la condivisione. Questa è una
questione etica. Volete incoraggiare la condivisione? Le scuole devono
insegnare ai bambini a essere egoisti, come richiesto dalle leggi sul
software proprietario?
Come dato di fatto, i bambini vogliono condividere. Vogliono aiutare i
loro amici.
Anche gli adulti vogliono condividere. Tu vuoi aiutare i tuoi amici.
Un governo dovrebbe incoraggiare la condivisione e la cooperazione, non
vietarla.
Il software libero abbassa le barriere di ingresso
Libertà significa che tu, come uomo d'affari, hai il diritto legale di
avviare un'attività commerciale. Non sei ostacolato da licenze di costo
eccessivo. Non ti è impedito.
Allo stesso modo, come cliente, puoi usare il codice.
Libertà significa che le imprese sono compensate, con vendite e profitti,
per aver legalmente soddisfatto gli acquirenti, invece che per averli
salassati e danneggiati.
Il diritto legale di avviare un'attività
Adesso una breve digressione: il software proprietario spesso significa che
è impossibile intraprendere un'attività commerciale. Miguel de Icaza, che ha
avviato un grande progetto internazionale in Messico, non avrebbe mai
potuto iniziare il progetto Gnome con del software proprietario. Gli era
vietato utilizzarlo.
Dato che il software libero è venduto in un mercato competitivo, il suo
prezzo è basso. Questo significa che nessuno vende il software in quanto
tale. Invece, vengono venduti servizi, o hardware, come fa ad esempio IBM.
Il successo dipende solo dal soddisfare i propri clienti. Questo rende
più contenti sia i dipendenti che i clienti.
Ridurre la sorveglianza
L'alternativa è la sorveglianza, come dire, assicurarsi che il software
non sia usato o copiato illegalmente. Parlando in generale, la parola
sorveglianza non è usata - si sente invece parlare di controllo
licenze o frasi simili. Tempo fa, la ditta che mi fornisce l'elettricità
assunse un Manager per il controllo licenze per assicurarsi che gli
ingegneri non si portassero a casa il lavoro, dato che il loro lavoro era
associato con del software che non doveva uscire dalla sede. Il Policing è
costoso e sgradevole.
Il software libero porta crescita
Alle persone che utilizzano pacchetti software distribuiti in formato
esclusivamente binario è impedito imparare da questi, studiarli,
modificarli, adattarli alle proprie esigenze. Non ottengono alcun
vantaggio dal software, salvo che nei limiti in cui il pacchetto in sé
risolve un qualche problema.
Il software libero fornisce alle persone i mezzi per imparare e divenire
bravi quanto o più dei programmatori che hanno scritto quel software:
fa crescere, dà potere a coloro che prima venivano escusi dalla cerchia.
Perché inserirsi nell'industria del software?
Dato che, in un mercato competitivo, la competizione forza verso il basso
il prezzo del software libero, nessuno dovrebbe entrare nell'industria del
software per vendere semplicemente programmi. Invece, un'azienda dovrebbe
entrare in quest'industria per guadagnare in altri modi - vendendo
servizi, soluzioni.
Hewlett-Packard usa software libero per le proprie stampanti. SuSE e
RedHat sono altri esempi di aziende che si guadagnano da vivere con il
software libero.
L'IBM è un'altro esempio. L'IBM si è accorta che i suoi clienti,
nonostante avessero bisogno di maggiori capacità di calcolo, rifiutavano di
comprare computer più grandi e costosi, essendo preoccupati che il loro
software esistente non funzionasse sulle macchine più grandi.
Per questo, IBM ha adattato GNU/Linux all'intero spettro delle sue
macchine, dal più piccolo laptop al suo più grande mainframe. Così un
venditore IBM può dire «guardate, GNU/Linux gira sulla macchina che usate
adesso, e gira su questa macchina più grande. Anche il vostro software
girerà - quindi potete acquistare la macchina più grande in tutta
tranquillità».
IBM usa il software per vendere il suo hardware.
I significati della parola free
Fatemi chiarire un cosa riguardante la lingua che talvolta confonde
coloro che parlano inglese.
Il basso costo del software libero porta a far pensare coloro che
parlano inglese che la parola free in free software
significhi che lo si possa ottenere senza pagare. Pensano al
free software come a software gratuito.
Questa non è la definizione, la quale parla di libertà, ma è spesso
causa di fraintendimento.
La parola Inglese free ha diversi significati. Come disse una
volta Miguel de Icaza, un messicano, fondatore del Progetto Gnome:
L'Inglese è sbagliato; esso non distingue
tra free beer e free speech
[Birra Gratis e Libertà di parola N.d.T.]
La lingua madre di Miguel, lo spagnolo, distingue invece proprio
tra gratis e libre. Quando si parla di free beer, si intende
parlare di birra che è gratis; ma quando si parla di free speech
si intende libertà, libertà di parola.
In italiano, free software è software libero.
E in altre lingue:
`fri programvare' in Norvegese
`fri programvara' in Svedese
`vapaa ohjelmisto' in Finnico
`freie Software' in Tedesco
`software libre' in Spagnolo
`logiciel libre' in Francese
Open source
Incidentalmente, Eric Raymond e Bruce Perens inventarono la frase
open source qualche anno fa proprio come sinonimo di software libero.
Essi volevano trovare una soluzione all'errore che molte
compagnie facevano nell'interpretare la parola free. La frase è
popolare; Eric e Bruce riuscirono nel loro intento.
Io comunque preferisco il termine software libero, dal momento che
questo caratterizza meglio il concetto di libertà che vi sta dietro;
la proposizione secondo la quale ogni uomo ed ogni donna hanno il
diritto di lavorare al meglio della loro possibilità, e non deve
essere loro proibito di farlo.
Storia: il successo da un fallimento
Prima di discutere dei pericoli che si affrontano, fatemi parlare
brevemente della storia del software libero, e di come la liberà
abbia portato al successo a partire da un fallimento.
Originariamente tutto il software era libero. Ovvero, i programmatori
avevano il diritto legale di copiare, studiare, modificare e redistribuirlo.
Infatti, all'inizio, non si poteva mettere sotto copyright un
programma per computer né tantomeno brevettare qualsiasi concetto
matematico ci stesse dietro. Il segreto industriale non era oneroso.
A partire dagli anni settanta, inizi anni ottanta, diventò
legale da parte delle aziende negli Stati Uniti mettere sotto
copyright i programmi per computer e brevettare gli algoritmi matematici.
I fornitori di software smisero dunque di fornire il codice sorgente.
Creazione del software libero - l'inizio del progetto GNU
Nella prima metà degli anni 80, gli attacchi alla libertà dei
programmatori ispirarono Richard Stallman ed altri (incluso me)
ad iniziare GNU, un progetto per creare un sistema operativo open
source, che fosse liberamente distribuibile insieme alle applicazioni
ad esso associate.
Eravamo in grado di fare questo in quanto avevamo il diritto
legale di inventare una licenza, la GPL. Dal punto di vista legale
chiunque usi il nostro lavoro, o lo corregga o lo migliori, deve
sottostare alle condizioni imposte da quella licenza.
Queste condizioni sono specificate nella GNU General Public License,
che (fatemelo ripetere) vi dà il diritto di copiare, studiare,
modificare e redistribuire il software e l'obbligo di redistribuire
le vostre modifiche sotto la stessa licenza (se queste
modifiche vengono in qualche modo distribuite; ma se le tieni per
conto tuo, non sei obbligato a distribuire i sorgenti).
Naturalmente, se non vi vanno bene i termini della licenza, non
siete tenuti a usare il nostro software.
Il successo da un fallimento
Nei primi anni 90, la gran parte del progetto GNU si poteva
dire completo. Avevamo scritto la maggior parte di tutto
il software necessario.
Ma il lavoro su un pezzo molto importante era sempre stato
procrastinato. La Free Software Foundation, che sponsorizza
il progetto GNU, stava sviluppando un kernel di sistema operativo
molto avanzato. In particolare questo tipo di software è quello
che determina l'ordine delle operazioni da compiere per la CPU, oltre ad
altre cose comunque importantissime.
Se questo fosse stato un progetto con un tipo di distribuzione
ristretta, l'intero progetto sarebbe fallito, così come tanti
altri hanno fatto, anche se ormai sette ottavi erano stati completati,
testati ed in uso su altri sistemi.
Ma si trattava di un progetto basato sul software libero. Linus
Torvalds, un giovane finlandese, fu capace, legalmente e praticamente,
di scrivere il suo personale, anche se meno avanzato, kernel.
Linus chiamò questo kernel Linux ed adottò i programmi GNU che erano
già stati scritti, ovvero l'ambiente GNU. Inoltre adottò la GPL,
che permise a questo contributo di essere liberamente redistribuibile.
La combinazione dell'ambiente GNU e del kernel Linux portò ad
avere un sistema operativo e un insieme di applicazioni usabili,
il tutto sotto il nome di GNU/Linux, un nome che spesso viene
accorciato semplicemente in Linux.
I pericoli dell'abbreviazione
Anche se usare abbreviazioni è pratica comune, in questo caso
può rivelarsi pericoloso. Quando succede, le persone che usano
l'abbreviazione pongono probabilmente meno attenzione alla
tua libertà di quelle che non la usano, di coloro i quali usano
il nome esteso: GNU/Linux.
Spesso, le persone che si riferiscono semplicemente a Linux
invece che a GNU/Linux, lo fanno solo per comodità.
Ma ci sono persone che cercano di nasconderti consapevolmente
la parte di software libero che ha a che fare con la tua libertà
ed i tuoi diritti. Alcune delle persone che usano l'abbreviazione
Linux vogliono farti pensare che loro hanno il diritto morale
di derubarti, di accaparrarsi il tuo lavoro e la tua ricchezza
senza nessun tipo di ricompensa. Essi spesso vogliono che tu creda
di non avere nessuna libertà e nessun diritto. Vogliono farti
credere di essere un perdente che può essere derubato.
Dall'altra parte, i riferimenti a GNU/Linux spesso significano
che la persona che li usa ha ben chiaro cosa significhi la sua
e la tua libertà; e che questa persona non sta cercando di creare
una società nella quale tu o lui possiate essere derubati.
Nuove forme di attacco
Negli Stati Uniti e in Europa è in corso un attacco rivolto agli
ambienti legali e istituzionali che supportano la libertà. Anche
voi, direttamente o indirettamente, siete sotto attacco.
Dal punto di vista tecnico, il software libero ha vinto la battaglia.
Il software libero è migliore. Il campo di battaglia si sposta. Ora
è di tipo legale e politico.
Possiamo osservare diversi tipi di attacco. Sono cominciati negli
Stati Uniti, ma ora si stanno espandendo, dato che tutti, all'atto
pratico, fanno affari con gli Stati Uniti o lavorano con chi li fa.
Il primo attacco consiste nel tentativo di aumentare i vostri costi
rispetto a quelli della concorrenza.
Responsabilità legale differenziata
Negli USA è stato fatto un tentativo di cambiare la legge sulla
responsabilità.
Questo cambiamento comporta una piena responsabilità legale da parte
vostra per qualsiasi danno che il vostro software possa causare.
Teoricamente ciò è positivo. Significa che dovrete stipulare delle
buone polizze assicurative.
Tuttavia, una sezione della legge introduce un cambiamento delle
regole per coloro che vendono licenze `shrink wrapped' - le licenze
che hanno effetto nel momento in cui rompete un involucro. Le imprese
che fanno uso di queste licenze possono, volendo, evitare qualsiasi
responsabilità. Si dà il caso che la Microsoft sia una di queste
imprese. Questa legge, se dovesse entrare in vigore in altri stati
all'interno degli Stati Uniti, avrà l'effetto di far sì che i loro
costi assicurativi saranno molto più bassi dei vostri.
La differenza nei costi dovrebbe essere abbastanza piccola da
permettervi di rimanere in affari. Ma il suo effetto è simile ad una
tassa o ad una tariffa discriminatorie; vi rende più difficoltoso
ottenere un profitto.
Limiti all'apprendimento
Un altro attacco consiste nel limitare il vostro apprendimento, ovvero
porre dei limiti a ciò che voi, i vostri dipendenti, o i vostri
concittadini, possono studiare, imparare, ed utilizzare. Questi
attacchi utilizzano un'estensione del segreto industriale, restrizioni
sui brevetti, ed il divieto di effettuare 'reverse engineering'.
Segreto industriale
Nel passato, una compagnia era obbligata a prendere le dovute
precauzioni atte a prevenire la perdita di un segreto. Se il segreto
non era ben custodito, esso non sarebbe stato successivamente protetto
in sede legale.
La campagna legale attualmente in corso vuole far sì che la
magistratura e la polizia tutelino anche quei segreti che non vengono
adeguatamente protetti.
Restrizioni dovute ai brevetti
Una seconda tecnica consiste nel brevettare un argomento matematico o
una pratica d'affari, ed impedirvi di lavorare in quel settore o
richiedervi di pagare una cifra tale da massimizzare il profitto di
chi detiene il brevetto.
Divieto di reverse engineering
La terza tecnica consiste nell'impedire - a voi o alla persona da voi
assunta, o agli studenti del vostro paese - di studiare il prodotto di
un concorrente.
Chiaramente, i costruttori originari non vogliono che altri studino il
loro lavoro. Ma da lungo tempo si riconosce che tale studio è
positivo per l'economia nel suo insieme. Le imprese in competizione e
il pubblico dei consumatori ne traggono tutti beneficio.
Note conclusive
In questi ultimi 16 anni ho lavorato con persone le quali hanno dato
una precisa forma al software, tramite uno strumento legale in grado
di garantirvi molte libertà: la libertà di copiare, studiare,
modificare, e ridistribuire il software.
Questo strumento fa sì che la tecnologia del software sia più
accessibile e in grado di fornire maggiori poteri; incoraggia le
persone a lavorare in modo collaborativo, e fornisce la tecnologia per
una migliore governabilità.
Questo strumento legale implica che le compagnie operanti
nell'industria del software competano non più per vendere il software
in sé, ma per vendere i servizi associati con il software, o per
vendere l'hardware, o quant'altro. Da questa struttura legale
consegue che le imprese forniranno servizi più affidabili ed
efficienti.
La libertà, se assicurata con una licenza appropriata, implica che le
persone che utilizzano i computer e le telecomunicazioni come
strumenti di lavoro possono partecipare più semplicemente all'industria
del software.
Significa che tutti gli utenti possono ridurre i rispettivi
costi, sia iniziali che operativi. Significa che gli abitanti dei
paesi più poveri non devono dare i loro soldi ad un paese ricco, ma
li possono mantenere all'interno dell'economia locale.
Inoltre, come ho detto sopra, le licenze del software che restringono
la ridistribuzione costringono spesso le persone a scegliere tra il
violare la legge o pagare con del denaro che potrebbero non avere.
Ai fini di una buona governabilità, un paese non dovrebbe forzare
coloro che cercano di lavorare onestamente a prendere tali decisioni.
Troppo spesso una persona normalmente rispettosa della legge, ma che
manca delle risorse necessarie, sceglierà di violare la legge.
Invece, un paese dovrebbe fare in modo che agire secondo la legge sia
senza alcuna possibilità di dubbio l'azione migliore per ragioni
legali, morali e pratiche. Pur non essendo essi stessi rispettosi
della legge, le persone sperano sempre che i propri vicini lo siano.
Il software libero incoraggia questa situazione.
Il software libero dà potere a coloro che prima erano ai margini.
In conclusione, le vostre opportunità di fare affari dipendono dalla
vostra libertà, sia pratica che legale, di:
- copiare
- studiare
- modificare, e
- ridistribuire
il software utilizzando una licenza libera.
Oltre alla libertà, il software interamente libero impone un dovere.
- Ridistribuire le correzioni e le estensioni apportate al lavoro
altrui.
La libertà è il punto centrale
La libertà porta a:
- collaborazione
- accesso
- assunzione di potere
- prezzi più bassi
- libertà di scelta
- affidabilità
- efficienza
- sicurezza
- minori barriere d'ingresso
- minori barriere nell'utilizzo successivo
- maggiori opportunità
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